Bolognetti: “Su Savona grave errore di Mattarella”

Non posso tacere di fronte alla grave situazione politica italiana. Del grave errore che, a mio avviso, sta compiendo il presidente Sergio Mattarella sulla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia. Ne parlo sulla Siritide.

Bolognetti: “Su Savona Mattarella sta commettendo un grave errore”

No, ma dai!!! Adesso tirate in ballo “la pressione partitocratica sul Quirinale”. Per favore, senso della misura, please! Posso dirlo senza essere associato a chicchessia? Nel 1958, Don Luigi Sturzo parlava di occupazione partitocratica delle Istituzioni.

Era il 1958, non il 2000 o il 2018. Don Sturzo, ahinoi, aveva ragione da vendere. Noi altri radicali, con Marco Pannella, abbiamo prodotto un libro/dossier denominato la Peste Italiana, reso di fatto clandestino. In quel libro abbiamo raccontato settant’anni di tradimento del dettato costituzionale e molte altre cose. Vogliamo parlare di partitocrazia? Vogliamo parlare dell’art. 49 della Costituzione? Vogliamo parlare della democrazia reale che siamo non da oggi, ma da molto molto tempo? Vogliamo parlare della Casaleggio e associati? Bene, parliamone. Ma abbiate la bontà: evitate di coprirvi di ridicolo. Siate intellettualmente onesti.

Non fate i grillini pure voi. Per me resta un fatto: il Quirinale sta commettendo un grave errore. Resta un fatto: la stiamo buttando in mera caciara, questa sì partitocratica, per evitare di discutere di legge elettorale, di architetture istituzionali, di referendum traditi, dell’Europa che vogliamo e che non c’è, e di tante altre cosette. Vogliamo parlare di Partitocrazia? Bene, allora chiediamo a Mattarella perché abbia consentito la modifica della legge elettorale a ridosso del voto senza far nulla. Che so, avrebbe potuto inviare un messaggio alle Camere per dire che stavano per violare “Il Codice di Buona Condotta in Materia Elettorale”.

Ma no, niente, nada. Su questo tutti, e sottolineo tutti, zitti.
Mattarella avrebbe potuto intervenire per dire che una campagna elettorale dovrebbe rispettare minimi standard di democrazia, lui, il garante del dettato costituzionale, del diritto e dei diritti del popolo italiano. Non lo ha fatto, come non lo ha fatto Martina o Grillo; nessuno ha fiatato di fronte alla rimozione di idee, proposte, contenuti, storie. La partitocrazia? E già!
Scusate, ma di cosa stiamo parlando?
Verrebbe da citare il Ginettaccio e dire: “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”.

Un veto, quello che il capo dello Stato ha imposto, che è una vera e propria forzatura. Mattarella non è un arbitro, bensì un garante. Anche di questo ne parlo sulla Siritide.

Bolognetti: “Il veto ‘politico’ del Quirinale è una forzatura e un errore”

Il Presidente della Repubblica, sia chiaro, non è “Arbitro” ma “Garante”. Pannella avrebbe risposto così a chi pensa di assistere a una partita di calcio. Avrebbe risposto così e avrebbe avuto ragione.

Il veto “politico” che il Quirinale sta esprimendo nei confronti di Savona è una forzatura e un grave e inaccettabile errore. Il Presidente ha altri strumenti per far valere il suo ruolo, non di Arbitro, ma di Garante. Per esempio l’art. 87 e l’art. 74 della Costituzione. Quanto avrei voluto sentire la voce del Garante in occasione della patente violazione del “Codice di buona condotta in materia elettorale”.

Ecco, come mai il Presidente non ha utilizzato l’art. 87 per rappresentare alle Camere che stavano per violare, per l’ennesima volta, il sopra citato codice? E del silenzio del Colle sullo sciopero della fame e della sete che abbiamo condotto in difesa dell’art. 27 e del diritto alla conoscenza, vogliamo parlarne? Qui il vero default, di cui nessuno vuol parlare, è il default della democrazia.

Di questo ne ho parlato anche a Radio Padania, ospite di Giulio Cainarca.

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