Bolognetti, l’ultimo giapponese della Democrazia italiana

La protesta non violenta di Maurizio Bolognetti, candidato capolista di Insieme al Senato nel collegio della Basilicata, inerente alla violazione dell’articolo 294 del codice penale, che costituisce un attentato in atto contro i diritti civili e politici dei cittadini italiani, è stata ripresa anche da Passaggio a Sud.

Si riporta di seguito, l’articolo di Rocco Rosa, con tanto di video youtube della Conferenza stampa:

Bolognetti, l’ultimo giapponese della democrazia italiana

C’è un candidato in questa campagna elettorale che cammina contro vento, assetato ed affamato. Rifiuta un goccio d’acqua e fa lo sciopero della fame, che alterna con quello della sete. Dimagrito all’inverosimile, emaciato e con una condizione generale che dovrebbe allarmare chi è in grado di fermarlo. Noi no. Gli abbiamo detto che in questa campagna elettorale, che è piena di violenza verbale e che è piena anche di violenza fisica, il suo gesto non violento passa quasi inosservato, con tutti pronti davanti alla tv a vedere come finisce questo brutto film di questa brutta stagione politica. Ma lui, Bolognetti è un cocciuto di prim’ordine e non si arrende neanche quando la sua conferenza stampa è andata deserta, eccezion fatta per le telecamere del TG3 . E quella sala vuota gli ha consentito di portarla ad esempio dello sfascio di democrazia che nel Paese si sta registrando. Non perché non ascoltano lui, ma perché il tema dei diritti negati è ignorato, è negato esso stesso. Qui ,dice Bolognetti, si sta mettendo sotto i piedi la costituzione, in tantissime sue parti. L’informazione che NON entra nel profondo delle cose, che non cerca la verità è un diritto negato ai cittadini, perché la democrazia significa conoscere per deliberare, sapere per decidere. E l’informazione stessa sta diventando violenta, perché ci sono molti modi per esercitare violenza, e,  silenziare le voci significa ammazzare le idee e ammazzare la democrazia quella vera. E così, per mezz’ora e più, è andato avanti, a volte commuovendosi, a volte prendendo una pausa per respirare, a volte appoggiandosi al tavolo per non cadere.  E quando ha parlato delle condizioni carcerarie, di questo comunità dimenticata che soffre in terra le pene dell’inferno, ha parlato di un altro diritto messo sotto i piedi da una società malata, da Istituzioni inadeguate e da una politica che essa stessa a volte è violenta: il diritto alla rieducazione e al reinserimento, come finalità della pena. In campagna elettorale, non si è parlato di niente, solo ingiurie e violenza verbale. Un uomo così non cerca voti, cerca la democrazia che si è nascosta. Onore a lui.

QUI l’articolo originale su Talenti Lucani – Passaggio a Sud

La conferenza stampa di Maurizio Bolognetti