La mia intervista al Messaggero

D: Come ha accolto la notizia di oggi?

R: Direi positivamente! Un po’ come il movimento filosofico nato in Francia nella prima metà dell’800 e riferito all’esaltazione del progresso scientifico. In particolare sotto Montecitorio mentre Marco Cappato ci intratteneva, durante la fase finale delle votazioni con il suo lessico più che mai radicale e sarcastico.

D: Lei è stato uno dei primi nel suo comune a redigere le Dat, perché lo ha fatto?

R: Per tutelare e, allo stesso tempo, far accelerare il Parlamento nelle tutele delle libertà individuali dell’individuo, nonché della mia cittadinanza.

D: Cosa cambia concretamente oggi per lei?

R: In primo luogo diamo valore a quanti già hanno redatto i testamenti biologici nei loro Comuni. All’incirca più di 180. In secundis un adeguato passaggio governativo e civile che traccia i confini del sentiero evolutivo che, in attesa di progressi scientifici, tutela il diritto di passaggio assoluto potere del singolo.

D: Il traguardo di oggi la fa sentire più “sicuro”?

R: Sotto certi aspetti sì. Sotto altri di meno. Non a caso il mio fiduciario l’ho scelto con premura ed attenzione.

D: Pensa che si sarebbe potuto o dovuto fare qualcosa di più nel testo?

R: Assolutamente sì, ma spero che nella prossima legislatura ci sarà occasione di tornare sulla tematica. E incidere ancora con premura e attenzione sui malati terminali che non sono attaccati a macchinari. E far integrare le DAT nel Fascicolo Sanitario Elettronico.

D: Lei è candidato al Comitato Nazionale di Bioetica, cosa si aspetta da questa candidatura?

R: Di accrescere le mie conoscenze faticosamente create e avere una posizione che mi permetta di fare esperienza e ampliare il mio background professionale e  le mie competenze nei diversi ambiti.

D: E che cambiamenti pensa che potrebbe apportare?

R: Penso di poter tutelare la visione legislativa e regolamentata del nostro Paese. Come Associazione Luca Coscioni abbiamo 5 proposte di riforma per il CNB: Snellire la struttura a 12 membri, rivedere i criteri di nomina, definire meglio i compiti del CNB, legare il mandato a quello del Governo e finanziarne le attività. Garantendo con la mia presenza una incondizionata visione completa della società per la propria e l’altrui libertà di scelta e di azione in ambito della scienza e della ricerca, particolarmente in ambito politico, rispetto a chi, invece, fa del tutto per affossare un rafforzamento meticoloso e critico.