Biotestamento, accelerazione al Senato: subito in aula

Liberi Di Scegliere

Disco verde sul testamento biologico, le norme che regolano il fine vita. Con un’accelerazione improvvisa la conferenza dei capigruppo ha deciso che la legge arriverà nell’aula del Senato oggi stesso, alle 16.30, per l’inizio della discussione generale. E così il provvedimento –  approvato alla Camera lo scorso aprile e fermo in commissione a Palazzo Madama –  riuscirà a vedere la luce, grazie all’intesa fra M5s e Pd che, tramite il capogruppo Luigi Zanda, ne ha chiesto la calendarizzazione immediata. Favorevole anche Mdp, contrari i centristi di Ap (per i quali la legge è “il cavallo di Troia per l’eutanasia”), mentre Forza Italia probabilmente darà libertà di coscienza ai suoi senatori.

Legge sul testamento biologico

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La scheda: cosa prevede la legge

• Nulla di fatto per lo Ius Soli
Il biotestamento potrebbe essere dunque l’ultima legge importante a passare in questo scorcio di legislatura. Nulla di fatto, invece, per lo ius soli, confinato all’ultimo punto del calendario dei lavori di Palazzo Madama, nonostante oggi anche il ministro e vicesegretario dem Maurizio Martina abbia ribadito la “fortissima” volontà del Pd di “fare un finale di legislatura nel segno dei diritti”. Campo progressista di Giuliano Pisapia, sempre più vicino all’accordo con il Pd alle prossime elezioni, vorrebbe dai democratici il sì anche sulla riforma della cittadinanza ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia e anche i senatori di Liberi e Uguali hanno chiesto di metterlo in calendario. Ma la norma non ha i numeri per passare se non con un voto di fiducia, che però rischia di far cadere il governo in anticipo.

Sei riforme da non tradire

• Grasso riceve l’Associazione Luca Coscioni
In mattinata il presidente del Senato Pietro Grasso ha ricevuto i rappresentanti dell’associazione radicale Luca Coscioni, in prima linea nel sostegno al biotestamento. Mina Welby, co-presidente
dell’associazione, Filomena Gallo, segretario nazionale, e Carlo Troilo, membro del consiglio generale, gli hanno consegnato le oltre 27mila firme raccolte in calce all’appello di Dj Fabo per l’approvazione della legge senza modifiche. “In tutto l’Occidente solo Italia e Irlanda sono prive di queste norme di civiltà”, affermano i dirigenti dell’associazione.

• Il family day e i contrari al biotestamento
In contemporanea si svolgeva nella sala Nassiriya di Palazzo Madama una conferenza stampa del “Family day” di Massimo Gandolfini (che avverte: “Ce ne ricorderemo alle urne”) e del fronte parlamentare contrario al fine vita, con esponenti di Lega, Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni), Idea (Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi) e Forza Italia (Maurizio Gasparri).

• Gli appelli
La necessità di una legge che regoli il fine vita è stata sottolineata negli ultimi dieci anni da storie drammatiche, pubbliche e private: da Eluana Englaro a Piergiorgio Welby al già citato caso di Dj Fabo. Un’attesa che si protrae, tra divisioni all’interno dello stesso Pd tra laici e cattolici, nonostante gli appelli dei senatori a vita Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano e Carlo Rubbia e degli ormai oltre 80 sindaci, da Roma a Milano, da Napoli a Torino da  Palermo a Padova, da Parma a Reggio Calabria. Fino all’intervento di Papa Francesco, che ha sottolineato come evitare l’accanimento terapeutico non equivalga all’eutanasia.

Lo scorso 26 ottobre la relatrice del provvedimento, la senatrice del Pd Emilia De Biasi, si è dimessa dal suo incarico di relatrice proprio per consentire l’approdo immediato della legge in aula e aggirare l’ostruzionismo in commissione Sanità.