La politica sulla pelle

roberto-saviano

Per chi verso la politica ha perso ogni slancio, per chi sente che la politica è un coro esangue, per chi pensa sia un tavolo verde di bari e imbroglioni, luogo dove trova riscatto chi ha fallito altrove c`è “Credere, disobbedire, combattere”, libro di Marco Cappato che consiglio.

Decido di entrare subito nelle sue pagine, dove trovo quella corrispondenza sui temi di cui mi occupo, che è una costante con Cappato da anni. E non mi stupisco perché eutanasia, droghe, sesso, internet, genetica, scienza e diritti umani non sono roba da tuttologi – come alcuni in maniera superficiale ritengono, più per giustificare la propria mancanza di impegno o interesse che per reale convinzione – ma ambiti di dibattito e di azione politica specchio della vita stessa. Della vita vissuta. Quello che voglio dire è proprio questo: se vivi, non puoi prescindere dal prendere posizione sull’eutanasia, non puoi pensare che non ti riguardi la ricerca scientifica, non puoi far finta di non sapere come le organizzazioni criminali controllano la periferia più prossima a dove vivi, posto che una piazza di spaccio potresti averla proprio dietro casa. Non puoi derubricare sotto la voce “Papa-al-passo-con-i-tempi” le posizioni di Bergoglio sull’accanimento terapeutico: «Gli interventi sul corpo umano diventano sempre più efficaci, ma non sempre sono risolutivi: possono sostenere funzioni biologiche divenute insufficienti, o addirittura sostituirle, ma questo non equivale a promuovere la salute. Occorre quindi un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona». Occorre “un supplemento di saggezza” dice Bergoglio e sembra di sentir parlare Marco Pannella che di Marco Cappato è stato mentore politico e immagino anche amico fraterno. C`è chi si è affrettato a rettificare le parole di Papa Francesco, chiarendo che «non aprono all`eutanasia», ma la verità è che l`espressione «evitare l`accanimento terapeutico non è eutanasia» ha un significato inequivocabile, quindi ogni smentita è tempo perso.

Politica, scrittura, giornalismo sono strade che si intraprendono per vocazione. Il fine è provare a incidere sulla realtà; i mezzi sono i più disparati.

L`arma di Cappato è la disobbedienza civile: «La disobbedienza a leggi ingiuste è la premessa per spostare l`attenzione dello Stato da attività nelle quali fa solo danni ad attività nelle quali potrebbe fare del bene e ridurre eccessive disparità, innanzitutto investendo nel bene pubblico della conoscenza».

E conoscere le leggi sarebbe un vero miracolo. Cappato usa un`immagine che mi è piaciuta: servirebbe l`app della democrazia, un`app che ovviamente non c`è, perché un supplemento di conoscenza sarebbe strumento nelle mani dei cittadini per controllare la politica. E allora sta al singolo trovare la propria strada perché «tra le gesta di Ghandi e quelle di un alunno che disobbedisce a un maestro ottuso ci sono infiniti gradi di impegno possibile» . Questo vale per una legge giusta sul fine vita, per l`utilizzo di Internet, per la libertà che ogni individuo ha di vivere la propria sessualità liberamente ed è così, con riguardo ad ambiti per i quali non esiste una conoscenza condivisa e in cui spesso si è preda di disinformazione, per la ricerca scientifica.
Quando morì Eluana Englaro scrissi che dall`Italia si va via per nascere, per trovare lavoro e per morire. E in questa frase c`era la summa di ciò che in Italia ancora non funziona perché il palazzo di granito non riesce a ripensare se stesso e non riesce a mettere mano ad alcune leggi, prive di umanità, di cui però la politica, quella più inutile, ha bisogno per legittimarsi. La politica, quella vera, non si affeziona a leggi inique; la politica, quella vera, è lungimiranza e mancanza di paura. La politica, quella vera, è disumana militanza. Capisco che a volte non è facile comprendere vite come quella di Marco Pannella, di Emma Bonino e oggi di Marco Cappato, vite che sembrano esistere solo nei percorsi politici. Ma ciò che non capiamo o ciò che non faremmo, non dobbiamo rifiutarlo e non dobbiamo temerlo.

E allora leggere queste pagine, che si sia o meno d`accordo con Cappato, apre un mondo a chi amerebbe la politica ma non sa da dove iniziare per trovare eroi moderni che fanno del loro corpo campo di battaglia politica: campo di battaglia per tutti.