Premio Cild, tra gli “eroi dei diritti umani” c’è anche Salvatore Cimmino

Il riconoscimento al nuotatore disabile della Coalizione per i diritti e le libertà civili. Tra gli altri premiati: l’artista Mika, il giornalista Valerio Cataldi e l’avvocata Alessandra Ballerini.

A soli 15 anni fu colpito da un terribile osteosarcoma, per salvarsi la vita fu costretto all’amputazione della gamba a metà del femore. Poi, a 41 anni, Salvatore Cimmino comincia a nuotare, non era mai stato in acqua prima di allora. Dopo otto mesi, il 15 luglio del 2006 compie la sua prima traversata senza l’ausilio di protesi performanti, Capri/Sorrento di 22 km. Subito dopo inizia il suo “sciopero nuotando” per attirare attenzione sui problemi del mondo della disabilità. E nel 2010 comincia il tour “A nuoto nei mari del mondo– per un mondo senza barriere e senza frontiere”.

E’ lui uno dei vincitori del premio Cild della Coalizione italiana per i diritti e le libertà civili, che ogni anno premia gli “eroi dei diritti umani”:
“Il nostro Premio Cild per le Libertà Civili vuole contribuire a rafforzare questa convinzione e aiutare il nostro Paese a riconoscere e valorizzare i propri talenti per fare squadra in un momento decisivo per le libertà fondamentali, convinti che i diritti non si possono fermare alle frontiere, siano esse geografiche o culturali – sottolineano gli organizzatori -.

Lo scopo del Premio Cild è infatti di riconoscere e promuovere l’impegno di quanti si sono distinti nella promozione e protezione delle libertà civili, contribuendo in questo modo a diffondere la cultura dei diritti umani nel nostro Paese. Siamo, infatti, convinti – aggiungono – che sia importante premiare il lavoro individuale e collettivo di persone che, con il proprio impegno quotidiano per difendere i diritti di tutti, dimostrano con forza che “le libertà degli altri sono anche i tuoi diritti”. Soprattutto se si tratta di persone e organizzazioni il cui straordinario lavoro non è (ancora) noto al grande pubblico”.

La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 16 dicembre, presso l’Impact Hub di Milano. Gli altri vincitori sono: Eghosa Odigie, un giovane omosessuale di origine nigeriana che si è impegnato attivamente per la difesa dei diritti Lgbti nel suo paese, fino a quando non è stato costretto ad abbandonarlo. Oggi Eghosa vive in Italia e continua con il suo attivismo, con il supporto di Arcigay Vercelli. Verrà poi premiato il giornalista del tg2 Valerio Cataldi specializzato in immigrazione e criminalità organizzata; il dipendente pubblico, Pino Tilocca preside in un liceo classico sardo, dopo essere stato sindaco del piccolo comune di Burgos che durante il suo mandato di primo cittadino subì diversi attentati intimidatori per le sue scelte – tentò di riordinare l’assegnazione delle terre civiche e chi le occupava da anni non la prese bene – e infine gli uccisero il padre.

Impegnatissimo nella lotta alle mafie, è presidente di Libera in Sardegna. Una menzione speciale è riservata all’avvocata dei diritti umani Alessandra Ballerini, mentre come voce collettiva il premio va alla scuola elementare Randaccio, frequentata da decine di bambini rom, cha hanno scritto una lettera aperta dove si rivendica la centralità della scuola come “luogo principale dove attivare politiche di integrazione”. Infine, tra gli eroi dei diritti c’è Paola, preside della scuola media Casteller di Treviso. Nonostante le proteste delle associazioni genitori e della giunta cittadina (ma con il pieno supporto del consiglio d’istituto e del corpo docenti), ha avviato a scuola, in collaborazione con la Caritas Tarvisina, una serie di incontri sull’immigrazione, dando spazio anche alle testimonianze dirette di alcuni richiedenti asilo.

Tra gli altri premiati anche l’artista, Mika: famoso cantautore e showman libanese naturalizzato britannico, attivo nella promozione dei diritti di tutti: dopo le offese scarabocchiate sul manifesto di un suo concerto, ha impugnato la penna per spiegare quanto fa male il silenzio sull’omofobia, lanciando due hastag (#RompiamoIlSilenzio e #Lamorefaquelchevuole), diventati immediatamente virali, e dando così il via a una protesta non violenta contro l’omofobia. Mika è anche un supporter dell’Agenzia Onu per i rifugiati, insieme alla quale è tornato nella sua terra natia a visitare e dare supporto alle migliaia di profughi siriani.