Ricerca embrioni: “Il Governo garantisca ai malati la possibilità di nuove cure anche in Italia”

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Filomena Gallo e Marco Cappato
 
Dichiarazione di Filomena Gallo  e Marco Cappato, rispettivamente Segretario e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, soggetto costituente il Partito radicale.
 
La decisione della Consulta sul divieto di ricerca scientifica su embrioni non idonei per una gravidanza è stata assunta, abbiamo appreso, dopo una lunga discussione. Come si evince dalle motivazioni rese note oggi, però, questa sentenza non dichiara infondata la questione di costituzionalità, ma rimanda al legislatore il compito di risolvere il “conflitto” tra le ragioni dei vari soggetti in campo.  
Ciò significa che, da una parte, la strada resta aperta per nuovi ricorsi per la dichiarazione d’incostituzionalità con una sentenza additiva che preveda incostituzionale il divieto per le sole blastocisti/embrioni non idonei per una gravidanza; dall’altra si apre la strada delle giurisdizioni internazionali che potrebbero condannare l’Italia per un divieto che non trova fondamento giuridico. L’attivazione delle giurisdizioni in questi ultimi 12 anni ha infatti consentito di modificare le leggi allineandole con i principi fondamentali di tutela dei diritti. Per tale motivo questa sentenza non chiude di fatto la questione, ma rilancia una responsabilità del legislatore. Alla luce di ciò, forti del sostegno della comunità scientifica internazionale, chiediamo al Governo di non attendere nuove decisioni, ma di emanare un atto urgente che dichiari lecita la ricerca su blastocisti non idonei per una gravidanza, previo consenso della coppia che li dona alla ricerca.
Investire sul futuro della ricerca per malattie ancora incurabili significa tutelare la vita. Utilizzare invece argomentazioni prive di base giuridica o anche etica a difesa di un divieto che si chiede di rimuovere per una categoria di cellule destinate alla distruzione, invece significa speculare politicamente sulla salute delle persone. Gli esperti ci dicono che dal 2018 grazie a studi con staminali embrionali, le cure per il Parkinson passeranno in fase clinica sull’uomo, ma non in Italia. Cosa dirà, a quel punto, il Governo ai malati italiani?