Scandalo sangue infetto: mercoledì 24 conferenza stampa del Comitato delle vittime

provette.jpg
Associazione Coscioni e Radicali Italiani
Il 14 gennaio scorso la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato lo Stato Italiano per l’irragionevole durata dei tempi della giustizia sul cosiddetto “scandalo del sangue infetto”. 

Una sentenza che punta per l’ennesima volta il dito contro la nostra giustizia lumaca, senza però segnare una svolta per quelle migliaia di persone contagiate da Hiv ed epatite dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue infetto. Pur non entrando nel merito della vicenda drammatica, infatti, la Cedu avalla le azioni di risarcimento incardinate dal governo e che tuttavia evidenziano forti lacune e criticità.

Nonostante l’eco mediatica, dunque, la condanna della Corte di Strasburgo non basta a sanare una delle peggiori ferite nella storia della sanità italiana e del nostro Paese, come spiega Andrea Spinetti, portavoce del Comitato Vittime Sangue Infetto e radicale: “E’ stata accolta positivamente una decisione che, dati alla mano, non ripaga affatto le decine di migliaia di cittadini che da oltre trent’anni attendono di essere risarcite per un danno che ha segnato per sempre le loro vite e quelle delle loro famiglie”.

Mercoledì prossimo il Comitato Vittime Sangue Infetto, con l’Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani da sempre impegnati su questa vicenda, spiegheranno in una conferenza stampa le criticità della sentenza Cedu e l’insufficienza delle misure varate dal governo italiano, faranno il punto sulle procedure di risarcimento, alla luce dei gravi ritardi, e renderanno note le iniziative che saranno intraprese per ottenere risposte adeguate, chiare e trasparenti.

L’appuntamento per la stampa è dunque per mercoledì 24 febbraio, alle ore 10.45 a Roma presso la sede radicale di via di Torre Argentina 76 (3° piano).

Alla conferenza stampa prenderanno parte Andrea Spinetti, portavoce del Comitato Vittime Sangue Infetto e Radicale, Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Michele De Lucia, gli avvocati Anton Giulio Lana, del Foro di Roma, Ermanno Zancla, del Foro di Palermo e difensore di parte nel processo plasma infetto, Simone Lazzarini, cassazionista del Foro di Milano.