Il divieto di ricerca su embrioni interferisce nelle scelte individuali

Dichiarazione di Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni

Si è da poco conclusa l’udienza dinanzi alla Grande Camera della Corte EDU sul caso Parrillo contro Italia sul divieto di donazione di embrioni italiani alla ricerca scientifica e revoca del consenso.

Vietare la donazione degli embrioni alla ricerca della signora Parrillo violerebbe gli articoli 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione (Protezione della proprietà) e 8 della Convenzione (Diritto al rispetto della vita privata e familiare): il divieto interviene nelle scelte individuali dei legittimi proprietari degli embrioni che non possono più procedere ad una destinazione diversa da quella per cui sono stati prodotti. Per tali motivi la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, seconda sezione, ha rinviato l’esame dinanzi alla Grande Camera per l’udienza odierna.

Filomena Gallo, legale dell’Associazione Luca Coscioni, che insieme alle associazioni Cerco un Bimbo, L’altra cicogna, Amica Cicogna e con 46 Parlamentari (elenco completo QUI) ha depositato un amicus curiae, ha dichiarato: “La difesa della legge 40 è stata effettuata per il Governo da Paola Accardo, Gianluca Mauro Pellegrini, co-agents, Assunta Morresi, Deirdre Fehily, conseillères. Mentre per la signora Parrillo, Nicolò Paoletti, Claudia Sartori, Natalia Paoletti, conseils e Michele De Luca, conseiller”.

 Le argomentazioni espresse dalla difesa della legge 40 appaiono più fantasiose che scientifiche o giuridiche.

Il professor Michele De Luca, esperto di staminali, ha illustrato alla Corte l’alto valore della donazione alla ricerca di embrioni non idonei per una gravidanza e l’importanza per tanti malati di progetti di ricerca sulle staminali embrionali. Il divieto di utilizzo di embrioni italiani imposto con la legge 40 vede i nostri ricercatori costretti ad acquistare all’estero le linee staminali embrionali. Attualmente  le staminali embrionali utilizzate in Italia provengono da: USA, Australia, Svezia; Regno Unito, Belgio.  

Conclude Filomena Gallo: “Dobbiamo purtroppo constatare che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non ha fatto nulla per impedire l’intervento dei rappresentanti di Governo in Corte e ha così continuato a difendere la legge 40, diversamente da quanto Marco Cappato ed io gli avevano chiesto nel nostro appello, a cui non ha ancora risposto. Ci auguriamo che i 46 parlamentari che hanno sottoscritto il nostro intervento possano proseguire in Parlamento la lotta per scardinare definitivamente la legge 40 e ampliare il fronte di coloro che si battono per i diritti civili. E che il Governo cancelli gli ultimi divieti della legge 40 prima dell’intervento dei tribunali. Infatti nei prossimi mesi la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sia sul divieto di utilizzo per la ricerca  di embrioni italiani e sia sul divieto di accesso alla PMA per le coppie fertili con patologie genetiche”.

➡ Risorse utili