
“Dopo dieci anni di diritti lesi, ADESSO è il momento di guardare avanti. Come? Cancellando gli ultimi divieti rimasti della legge 40, e che tra poco saranno nuovamente al vaglio della Corte Costituzionale; emanando nuove Linee Guida, “eventualmente anche alla luce delle discipline stabilite in altri Paesi europei (quali, ad esempio, la Francia e il Regno Unito”; inserendo nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), riconoscendone il carattere di patologia, l’infertilità e la sterilità e cause connesse, a cui ora si può rispondere solo ricorrendo a tecniche di fecondazione ma con una grossa disparità regionale, creando nuove ed ulteriori discriminazioni”: questo uno stralcio dell’appello rivolto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi da Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretario e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che sarà pubblicato domani sul quotidiano Europa [con preghiera di citazione]. Nella lettera si chiede a Renzi esplicitamente da che parte sta dopo che 30 interventi giudiziari in sede italiana ed europea hanno smantellato una legge, la 40/2004 sulla PMA, che, con i suoi divieti, “che provammo a cancellare con il referendum del 2005”, ha sottratto in dieci lunghi anni solo diritti ai cittadini e creato forti discriminazioni. E che il 9 aprile la Corte Costituzionale ha per la seconda volta ritenuto incostituzionale nel vietare la fecondazione eterologa. In particolare Gallo e Cappato scrivono: “il Governo deve decidere ora se ostinarsi a difendere – o, come noi auspichiamo, se finalmente contrastare- il divieto di ricerca sugli embrioni nel caso ‘Parrillo contro Italia’, che verrà discusso a Strasburgo il prossimo 18 giugno; e deve decidere se eliminare gli ultimi divieti della legge 40 prima che intervenga la Corte Costituzionale”.

L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.