Stamina, bufera sul comitato. Il comitato contro il presidente

La Stampa
Grazia Longo

Il nuovo comitato scientifico ministeriale che dovrà valutare l’efficacia del metodo Stamina non si è ancora insediato e già spirano venti di bufera. Tutta colpa delle dichiarazioni del professor Mauro Ferrari, presidente dello Houston Methodist Research Institute e da poco nominato alla guida del nuovo team di lavoro.

Intervistato ieri dalle «Iene» ha definito Stamina «il primo caso importante di medicina rigenerativa in Italia. Credo che questa sia un’occasione per l’Italia per rilanciarsi, anzi, per assumere un ruolo di leadership straordinario». Alla Vita in diretta ha provato a correggere il tiro sostenendo che deve «ancora valutare la documentazione». Ma la sua «leggerezza» non è piaciuta. Né ai suoi illustri colleghi ricercatori e neppure alla ministra della Salute. E stata proprio Beatrice Lorenzin a nominare Ferrari, dopo che il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso del fondatore di Stamina, Davide Vannoni, contro il precedente comitato «troppo a sfavore». Ma le affermazioni del neo presidente hanno irritato anche lei. «E’ auspicabile il silenzio – precisa la ministra -, per il rispetto di tutto e soprattutto nei confronti delle famiglie dei malati che non hanno bisogno di ulteriore confusione ma di un’ultima parola definitiva». La titolare della Sanità non vuole, ovviamente, zittire il professor Ferrari «perché non si può limitare la libertà personale di alcuno. Ma in certi casi essere riservati è la strada migliore». Un ultimatum ad essere super par-tes, per poter avviare l’attività della nuova commissione con la necessaria tranquillità. Ben più agguerriti i nostri ricercatori. D professor Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa «Stefano Ferrari» dell’Università di Modena e Reggio Emilia è lapidario: «Non danno informazioni corrette e non rendono giustizia alla ricerca italiana sulle cellule staminali, le dichiarazioni del ricercatore Ferrari. Rappresentano un insulto ai tanti ricercatori che in Italia lavorano per trasferire la ricerca sulle staminali in nuove applicazioni cliniche». E dalle pagine della rivista Nature, arriva addirittura l’appello alla ministra Lorenzi, a riconsiderare la composizione del Comitato scientifico. A firmarlo alcuni fra i più illustri ricercatori italiani: Silvio Garattini (direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano), Giuseppe Remuzzi (Istituto Mario Negri di Bergamo), Gianluca Vago (rettore dell’università di Milano) e Alberto Zan-grillo (presidente della seconda sessione del Consiglio Superiore di Sanità). Altri ricercatori, su Nature, rilevano che «Ferrari non ha i requisiti per valutare un protocollo clinico. Si descrive come un ricercatore-imprenditore, fa parte di numerose aziende ed è laureato in Matematica e Ingegneria meccanica».