Cure con la stamina. Il mondo ci boccia

L’unità
Cristiana Pulcinelli

«Alla fine il caso stamina è uscito dai confini italiani. Alla fine, siamo riusciti a farci bacchettare anche dalla comunità scientifica internazionale, rappresentata dalla International society for stem cell research e dalla rivista inglese Nature. Un editoriale pubblicato martedì scorso sulla rivista scientifica più famosa al mondo, dal titolo «Smoke and Mirrors (fumo e specchi), infatti, attacca duramente il decreto Balduzzi e mette sotto accusa anche la Seconda conferenza internazionale sulle staminali adulte tenutasi in Vaticano lo scorso 11 aprile: «Una coltre cupa avvolge la città eterna – vi si legge – una nebbia dovuta a una rappresentazione fuorviante della terapia con le cellule staminali.. Il decreto Balduzzi è quello uscito dal Consiglio dei ministri il 21 marzo e approvato al Senato il 10 aprile scorso. Un decreto che apre una strada rischiosa: «Se anche la seconda camera approverà l’emendamento, l’Italia sarà fuori dalle regole Ue e da quelle dell’Fda., avverte Nature. Del resto, già la International society for stemcell research, proprio all’indomani dell’approvazione, aveva sollevato le sue perplessità, dicendosi preoccupata dell’autorizzazione data dal governo italiano a una terapia a base di staminali di efficacia non provata. Il decreto riguarda i pazienti in trattamento con il metodo stamina, un metodo messo in piedi da un docente di psicologia e da un pediatra italiani con il quale sono trattati alcuni pazienti con gravi disturbi neurologici, ma la cui efficacia non è stata provata scientificamente. Anzi, la presunta terapia era stata bocciata come «pericolosa per la salute da una commissione messa in piedi proprio dal ministero nel 2012 e quindi in alcuni casi era stata sospesa dal tribunale. Il decreto, tuttavia, «concede eccezionalmente la prosecuzione di trattamenti non conformi alla normativa vigente per i pazienti per i quali sono stati già avviati alla data di entrata in vigore del decreto, sempre con monitoraggio clinico. In sostanza, benché non sia in regola con la legge, il trattamento, richiesto a gran voce (anche nelle aule di tribunale) dai familiari di alcuni pazienti, può proseguire. «La soluzione trovata dalla commissione tiene bene in equilibrio le esigenze della compassione con quelle della scienza. La presenza del Centro nazionale trapianti sarà di garanzia per la sperimentazione, aveva commentato subito dopo il voto il ministro Balduzzi. Peccato che il ministro non abbia tenuto conto della lettera che i ricercatori italiani che si occupano di cellule staminali già prima dell’approvazione al Senato gli avevano inviato: «Non esiste nessuna prova – scrivevano – che queste cellule abbiano alcuna efficacia nelle malattie per cui sarebbero impiegate. Non esiste nessuna indicazione scientifica del presunto metodo originale secondo il quale le cellule sarebbero preparate.. La rivista Nature aveva ripreso queste perplessità a fine marzo, ma con l’editoriale pubblicato due giorni fa, il problema assume un rilievo internazionale. L’autore dell’articolo mette sotto accusa anche la Seconda conferenza internazionale sulle staminali adulte tenutasi in Vaticano lo scorso 11 aprile. «Il meeting sulle cellule staminali adulte in Vaticano è stata una esibizione senza vergogna – scrive -bambimi malati ripresi in televisione che condividevamo iI palco con compagnie private impegnate nulle staminali e ricercatori che chiedevano disperatamente di accelerare l’uso clinico delle proprie terapie.. Come se non bastasse, «A poco più di un chilometro il Senato italiano erodeva ancora di più la protezione dovuta ai pazienti, vulnerabili sotto gli attacchi delle compagnie che producono staminali, approvando una clausola che equipara la terapia con celllule staminali al trapianto di tessuti, mettendola così fuori da qualsiasi controllo.. E condcude: «Se anche la seconda camera approverà) l’emendamento l’Italia sarà fuori dalle regole Ue e da quelle dell’Fda, che definiscono le cellule staminali modificate al di fuori del corpo ccome farmaci.. Le accuse sono forti. Da un lato, il Vaticano sponsorizza le cellule staminali adulte perché non coinvolgono la ricerca sull’embrione e, per farlo, non esita a suscitare false speranze nei malati, sfruttando la loro disperazione e favorendo un’industria non sempre disinteressata. D’altro lato, il parlamento italiano sembra voler permettere che le persone vengano usate come cavie, scavalcando gli enti che dettano le regole in materia. Data l’esistenza di molte patologie incurabili, una transizione rapida dal laboratorio alla clinica è senza dubbio fondamentale: ma occorrere effettuare ricerche più approfondite sulla biologia delle staminali. È per questo che la rivista chiede alla Camera dii valutare quello che esperti indipendenti hanno da dire a riguardo prima di dare il via libera definitivo ai provvedimento. Speriamo che venga ascoltata.