“Staminali, in Italia è soltanto alchimia”

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La Repubblica
Elena Dusi

Roma -«Le cliniche che offrono cure con le staminali senza provarne l`efficacia esistono in tutto il mondo, ma in genere devono nascondersi dalle autorità sanitarie. In Italia invece questi trattamenti hanno ricevuto un`approvazione ufficiale». Per la rivista scientifica Nature, la decisione del ministro della Salute Renato Balduzzi di autorizzare il “metodo Stamina” per i circa 30 bambini che avevano già iniziato la cura «ha fatto inorridire gli scienziati». Con un articolo in apertura sul suo sito internet, il giornale ripercorre il garbuglio di quello che è stato definito “il nuovo caso Di Bella”. Il decreto Balduzzi del 21 marzo in particolare apre di fatto le porte degli ospedali pubblici a un metodo che a maggio del 2012 era stato definito dall`Agenzia italiana del farmaco
«inadeguato per le cattive condizioni di contaminazione e pulizia» e perché ciò che viene iniettato nei malati «non è in alcun modo identificabile come cellule staminali». Il metodo Stamina è «pura alchimia» secondo Elena Cattaneo, direttrice del laboratorio sulle staminali dell`università di Milano, intervistata da Nature. Maurizio
Brunori, biochimico alla Sapienza di Roma e accademico dei Lincei, commenta: «Non avevo mai sentito di un ministro che contraddice l`Agenzia del Farmaco». Balduzzi ha precisato che «il decreto non conferisce riconoscimento ufficiale al Metodo Stamina». E ha: gettato la palla nel campo dei giudici: «La decisione del governo di autorizzare la prosecuzione delle terapie “ordinate” dai magistrati si è resa necessaria per ovviare ad una discriminazione, frutto di autonomi pronunciamenti dei giudici». L`intervento della magistratura- molti dei trattamenti sono stati richiesti dai giudici per “uso compassionevole” su bambini senza altre speranze di cura – è un altro aspetto peculiare su cui insiste Nature. Amedeo Santosuosso, magistrato e docente all`università di Pavia, spiega nell`articolo che «il metodo Stamina non ha mai mostrato alcun beneficio per i pazienti. La motivazione
“per uso compassionevole” è dunque illegittima». Il duro servizio di Alison Abbott – corrispondente di Nature per le
vicende europee – cita anche l`unica sperimentazione del metodo Stamina, condotta all`ospedale Burlo Garofolo di Trieste e pubblicata su Neuromuscular Disorders a dicembre 2012. Lo studio è firmato da Marco Carrozzi e Alessandro Amaddeo, che da dicembre 2010 a dicembre 2011 hanno seguito 5 bambini malati di Sma (atrofia muscolare spinale) tra i 3 e i 20 mesi di età. Dopo sei somministrazioni di cellule con il metodo Stamina, due bambini sono morti e gli altri non hanno registrato miglioramenti (ma neanche effetti collaterali). Dei pazienti
sono state misurate forza muscolare e concentrazione di alcune proteine nel liquido cerebrospinale. Registrazioni video dei bambini sono state inviate a medici estranei senza indicare l`ordine temporale. Nell`articolo di Nature il presidente della Fondazione Stamina Davide Vannoni (psicologo all`università di Udine) spiega di aver assistito al trattamento di una paralisi facciale con le staminali in un viaggio in Russia nel 2004. Subito dopo invitò un esperto ucraino e uno russo a Torino . Da allora ha trattato circa 80 pazienti con Parkinson, Alzheimer, fino alle
degenerazioni muscolari e nervose congenite dei bambini. È anche finito in un`inchiesta della procura di Torino per truffa (chiedeva ai pazienti diverse migliaia di euro per cure che una Fondazione dovrebbe offrire gratis).
«Vannoni – scrive Nature – ammette di non aver mai pubblicato alcun risultato, ma nega che il suo metodo sia alchimia». E spiega anche che «la pubblicità dei media gli ha portato 9mila pazienti». A corredo dell`articolo la rivista pubblica la foto dell`attivista che sabato scorso si è denudata in piazza del Popolo mostrando sul
seno la scritta”Sì vita, sì Starnina”.