Dichiarazione dell’avvocato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e presidente dell’Associazione Amica Cicogna.
E’ una vittoria importantissima che dà un duro colpo all’impianto proibizionistico della Legge italiana sulla fecondazione assistita.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito il diritto di accesso alla fecondazione assistita anche per le le coppie non infertili ma portatrici di malattie trasmissibili, confermando che la legge 40 viola l’art 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo relativamente al rispetto della vita familiare. La Corte di Strasburgo -dichiarando sulla base di documenti e relazioni scientifiche che la legge 40 è lesiva dei diritti umani e non può coesistere con leggi che consentono diagnosi prenatali e pre-impianto e l’interruzione di gravidanza nel rispetto del diritto alla salute- ha così confermato ciò che già alcuni tribunali ordinari italiani avevano stabilito. La novità importante è però nella portata generale della sentenza europea, fonte primaria per la giurisprudenza italiana.
Come Radicali dell’Associazione Luca Coscioni, insieme alle associazioni di coppie infertili Amica Ciogna, Cerco un Bimbo e l’Altra Cicogna, a supporto dei ricorrenti Costa- Pavan, difesi dall’avvocato Nicolò Paoletti, avevamo presentato un “amicus curiae” (intervento nel procedimento) sottoscritto da oltre sessanta parlamentari di diversi schieramenti politici. Li ringraziamo oggi per aver voluto così dare corpo e voce ad un’azione transnazionale e transpartitica in difesa della libertà e della laicità.
Ora ci impegneremo affinché si possa, in questo o nel prossimo Parlamento, eliminare completamente i residui divieti della Legge 40 sulla fecondazione e sulla ricerca scientifica.