“Sulla sperimentazione animale e l’Associazione Luca Coscioni”

Proviamo a rispondere, dopo molti giorni dalle polemiche seguite al voto del Parlamento sulla sperimentazione animale, ai numerosi messaggi che ci sono pervenuti anche in conseguenza delle diverse posizioni tenute dai Parlamentari radicali. Non entriamo nello specifico dell’emendamento più contestato, ma cerchiamo di chiarire con quale impostazione l’Associazione Luca Coscioni approccia questo tema così delicato, sempre nella premessa che un’organizzazione libertaria quale siamo, soggetto costituente di un partito come il Partito radicale (cioè senza né probiviri né disciplina di partito) cerca di unire gli iscritti e l’opinione pubblica su proposte concrete, senza certo pretendere di imporre un’unica "linea" e lasciando a ogni iscritto la responsabilità di esercitare la propria massima libertà di parola e azione.

 


L’ultimo Congresso dell’Associazione Luca Coscioni ha approvato la seguente mozione particolare:

 

L’Associazione Luca Coscioni si impegna a considerare i problemi collegati alla sperimentazione animale e a promuovere i metodi ad essa alternativi, nel rispetto della missione statutaria della libertà di ricerca scientifica e della tradizione radicale gandhiana nonviolenta. 


La mozione fu approvata con pochi voti di margine e con un certo scetticismo da parte di scienziati da sempre protagonisti delle battaglie dell’Associazione.
Oltre a considerare indispensabile che tale dibattito sia alimentato il più possibile al di fuori di contrapposizioni ideologiche su un tema che accende inevitabilmente gli animi (l’abbiamo fatto anche dedicando un numero speciale della nostra rivista), riteniamo necessario investire nello sviluppo di metodi di ricerca alternativi, riconoscendo l’importanza del rispetto della vita e del rispetto della salute di esseri senzienti. Al tempo stesso, di fronte alla voce della stragrande maggioranza della comunità scientifica che sottolinea come la ricerca su animali sia ancora indispensabile prima della sperimentazione sull’uomo, e che un divieto assoluto di sperimentazione comporterebbe un costo in termini di vite e salute umana, crediamo che la soluzione di compromesso individuata dall’Unione europea – consentire la sperimentazione all’interno di regole stringenti per ridurre al massimo le sofferenze degli animali, tanto che parlare di "vivisezione" in Italia e in Europa è del tutto fuorviante – sia un compromesso accettabile. Certo, è fondamentale che le regole siano rispettate e che le alternative siano esplorate. Da questo punto di vista, ci auguriamo che la missione fondamentale dell’Associazione Luca Coscioni – la libertà di ricerca – e la prima battaglia che Luca lanciò – quella per la legalizzazione della ricerca sulle cellule staminali embrionali – possano proprio contribuire anche a ridurre la necessità e dunque l’impatto della sperimentazione animale. Sarà la scienza a dirci quando e in che misura ciò sia e sarà possibile.


Ci rendiamo conto di come questa posizione e le nostre iniziative non possano bastare a chi ritiene che la sperimentazione animale dovrebbe essere bloccata con un divieto assoluto, in nome della parità delle specie animali. Rispettiamo profondamente questa posizione etica, condivisa anche da iscritti della nostra Associazione, sopratutto quando espressa in parole e forme tolleranti (e ci dispiace aver assistito ad aggressioni verbali e liste di proscrizione che non aiutano a fare passi avanti). 

Ci permettiamo di notare, infine, che la quasi totalità degli animali maltrattati e uccisi dall’uomo lo sono non a causa della sperimentazione – per la quale almeno già esistono regole molto severe e c’è comunque una contrapposizione di interessi  tra salute degli animali umani e di quelli non umani, comunque la si pensi su quale debba essere la soluzione – ma lo sono a causa dell’uso alimentare di carne da parte dell’uomo e ai metodi, a volte barbari e molto meno regolati, con cui si allevano gli animali destinati all’alimentazione. Trovare metodi "dolci" di  dissuasione all’iperconsumo di carne industriale (restrizioni della pubblicità, tassazione intelligente) avrebbe un effetto, in termini di vite di animali salvate, incomparabilmente superiore a quanto spettacolari raid possano ottenere bloccando il lavoro – di solito quello onesto e trasparente, perché più facile da bloccare – di scienziati ingiustamente dipinti come una comunità di sadici al soldo delle multinazionali.


Consapevoli dei limiti di queste nostre considerazioni, sopratutto per chi pretende soluzioni tassative e definitive, ci auguriamo comunque che la nostra Associazione possa comunque dare un contributo positivo alla crescita del confronto e delle risposte da dare.


Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni

Giulio Cossu, Co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni

Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni